Andare in pensione prima dei termini previsti dall’età anagrafica è possibile, ma ci sono delle novità in arrivo. Ecco i requisiti.
I pensionati che hanno trasmesso il 730 entro giugno hanno ricevuto rimborsi o trattenute sull’importo mensile. L’INPS ha pubblicato le istruzioni per consultare il dettaglio online tramite area riservata.
I pensionati che hanno scelto il rimborso con sostituto d’imposta vedono l’importo accreditato. Chi ha pensato al pagamento autonomo non riceve modifiche sull’assegno. Le trattenute possono essere rateizzate solo se richiesto in fase di compilazione.
I pensionati con conguaglio a credito hanno ricevuto rimborsi per spese mediche, detrazioni familiari, bonus edilizi o altre agevolazioni. L’importo varia in base alla dichiarazione e può superare i 500 euro. Chi ha conguagli a debito ha subìto trattenute per imposte non versate, errori nei calcoli o mancata applicazione di detrazioni.
Per controllare il cedolino INPS è necessario accedere al portale con SPID, CIE o CNS. Nella sezione Fascicolo previdenziale del cittadino è disponibile il dettaglio degli importi, delle trattenute e dei rimborsi. Cosa succede per chi è invalido e vorrebbe andare in pensione? Ecco cosa controllare sul cedolino.
Il controllo sul cedolino
Chi ha ricevuto un cedolino pensione con importi variati deve confrontare i dati con la dichiarazione 730. Le voci da verificare sono rimborsi, trattenute, addizionali, detrazioni. È utile stampare il cedolino e il modello 730 per controllare la corrispondenza. In caso di errore si può chiedere rettifica al CAF o all’INPS.
I conguagli fiscali applicati a ottobre influenzano anche i cedolini di novembre e dicembre. Le rateizzazioni proseguono fino a fine anno salvo estinzione anticipata. I pensionati che hanno subìto trattenute possono richiedere assistenza per verificare la correttezza. Cosa succede per chi ha già l’invalidità e vorrebbe andare prima in pensione?

Il caso
Secondo InvaliditàeDiritti, ottenere un’invalidità civile pari o superiore al 75% consente ai lavoratori dipendenti, pubblici o privati, di accedere a una maggiorazione contributiva utile per il calcolo della pensione. Il beneficio consiste in due mesi di contribuzione figurativa per ogni anno di lavoro svolto, fino a un massimo di cinque anni totali. La maggiorazione non è automatica: va richiesta con una domanda e viene accreditata al momento della pensione.
Così potresti raggiungere i requisiti per l’uscita anticipata. Non si applica ai periodi non lavorati, come disoccupazione, aspettativa o assenza contrattuale. Il passaggio dal 74% al 75% di invalidità può avere un impatto concreto sulla pensione per chi ha carriere lunghe e continuative.
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