Negli ultimi anni, la questione degli affitti brevi è diventata un argomento di grande dibattito in tutto il mondo. Mentre molte città cercano di regolamentare questa pratica, ciò solleva interrogativi su come bilanciare le esigenze dei turisti con quelle degli abitanti locali e il mercato immobiliare. Questo articolo esplorerà il caso di New York, dove nuove regole sono state recentemente introdotte, e darà uno sguardo alle tendenze globali che coinvolgono gli affitti brevi.
Le nuove regole a New York
A partire dal 5 settembre 2023, New York ha implementato nuove regole riguardanti gli affitti brevi. Secondo queste regole, gli appartamenti possono essere offerti in affitto breve solo se gli host (proprietari o affittuari) risiedono effettivamente nell’unità e sono presenti durante il soggiorno degli ospiti. Inoltre, il numero di ospiti non può superare due. Le piattaforme di affitto come Airbnb, Vrbo e Booking.com sono ora tenute a garantire che gli host abbiano ottenuto l’autorizzazione necessaria. Tuttavia, queste regole sono state oggetto di controversia, poiché alcuni ritengono che esse mettano fuori mercato appartamenti accoglienti con due o tre camere da letto e riducano la flessibilità per coloro che desiderano affittare le proprie case durante i fine settimana o le assenze. Le sanzioni per chi viola queste regole possono arrivare fino a 5.000 dollari per gli host recidivi, mentre le piattaforme potrebbero essere multate fino a 1.500 dollari per transazioni che coinvolgono affitti illegali.
Il contesto globale
Il caso di New York non è isolato; molte città in tutto il mondo stanno affrontando la sfida degli affitti brevi. Ad esempio, Dallas ha limitato gli affitti brevi a quartieri specifici per prevenire feste rumorose e pericolose. Nel Quebec, in Canada, e a Memphis, nel Tennessee, sono ora richieste licenze per gli affitti a breve termine. San Francisco ha limitato a 90 giorni l’anno il periodo in cui è possibile affittare l’intera residenza su Airbnb. Inoltre, in California, è in discussione il disegno di legge 584 del Senato, noto come Laborforce Housing Financing Act, che prevede una tassa del 15% sui prezzi degli affitti a breve termine a partire dal 2025. Queste iniziative dimostrano come i governi locali possano influenzare il mercato delle locazioni a breve termine con normative locali.
Reazioni in Europa
In Europa, la questione degli affitti brevi ha generato contestazioni e dibattiti in molte città. Ad Amsterdam, le autorità hanno implementato divieti e permessi specifici per limitare gli affitti brevi, consentendo un massimo di 4 persone per volta e non più di 30 giorni l’anno. Parigi, d’altro canto, ha ridotto il periodo di affitto a 120 giorni all’anno. Nel frattempo, Berlino ha revocato il divieto precedente sugli affitti brevi, ma ha mantenuto regole rigorose, imponendo pesanti multe agli host di Airbnb. Questi esempi dimostrano come le città europee stiano cercando di trovare un equilibrio tra l’attrazione di turisti e la protezione delle loro comunità locali.
La situazione in Italia
In Italia, la situazione degli affitti brevi è stata oggetto di crescente attenzione. Nel 2022, la domanda di seconde case in affitto breve è cresciuta del 25%, sebbene con alcune variazioni regionali. Questo fenomeno rappresenta un modo per gli italiani di mettere a reddito le loro proprietà, evitando le complesse controversie legali legate ai tradizionali contratti di locazione. Tuttavia, le città italiane come Firenze, Roma, e Venezia hanno fatto pressione per introdurre limitazioni al fenomeno. A luglio, il ministro del Turismo italiano, Daniela Santanchè, ha proposto un disegno di legge che richiederebbe agli host di ottenere un codice identificativo nazionale e introdurrebbe un pernottamento minimo di 2 notti nelle zone ad alta densità turistica, che includono 14 città metropolitane. Tuttavia, questo disegno di legge è ancora in fase di discussione e non sembra aver fatto progressi significativi durante l’estate. La questione degli affitti brevi continua a essere al centro delle discussioni in tutto il mondo. Le regole e le restrizioni variano da città a città, ma il dibattito sul bilanciamento tra il settore dei viaggi e le esigenze delle comunità locali rimane aperto. Il caso di New York e le tendenze globali indicano che il futuro degli affitti brevi sarà influenzato da scelte politiche e regolamentazioni sempre più stringenti.
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