Vladimir Putin, attuale presidente della Federazione Russa dal 7 maggio 2012 al suo quarto mandato, è l’uomo più discusso negli ultimi giorni. Domenica 27 febbraio, ha dato l’ordine al sistema nucleare russo di essere pronti per un possibile attacco nucleare. Putin ha parlato di “guerra nucleare”. L’intera popolazione mondiale vede la Russia come “stato terrorista”. Questo non solo per le ultime vicissitudini che ha arrecato, ma anche per aver pensato ad un’immane pazzia come questa.
Chiunque possa tentare di crearci ostacoli, per non parlare di minacciare il nostro Paese e il nostro popolo, dovrebbe sapere che la risposta della Russia seguirà senza indugio e comporterà conseguenze che non hai mai incontrato nella sua storia. Siamo preparati a tutto. Spero di essere ascoltato.
Vladimir Putin
Le parole dette da Vladimir Putin sono agghiaccianti e fanno riflettere su una possibile guerra nucleare. Ciò che tutti si chiedono attualmente è: “E’ davvero possibile un attacco nucleare dalla Russia? Può un unico uomo decidere il destino dell’umanità?”
Guerra nucleare: realtà o utopia?
Lo Stato dell’Ucraina presenta ben 15 reattori nucleari che, se bersagliati, possono portare a disastri inimmaginabili compromettendo la salute dell’intera umanità. Un reattore nucleare è un sistema tecnologico indispensabile per la produzione di energia termica e/o elettrica.
Le armi nucleari, invece, sono possedute dallo Stato russo e sono caratterizzate da una tecnologia completamente differente rispetto a quelle della seconda guerra mondiale. Le armi nucleari di ultima generazione, infatti, possono portare a catastrofi mai viste nella storia dell’umanità. Esse, come ad esempio bombe e missili particolari, sfruttano reazioni di fissione nucleare e/o fusione nucleare. Se avviene una distruzione di massa, impiegando questa spaventosa tecnologia, si può parlare di “guerra nucleare”.
Se ciò venisse a diventare realtà, possiamo dire addio, in quelle stesse zone, alla nascita di qualsiasi tipo di essere vivente (vegetazione, fauna, essere umano) e i livelli di radioattività sarebbero incrementati smisuratamente, poiché numerosi residui radioattivi andrebbero a depositarsi nella terra sottostante.
Effetti della “guerra nucleare”
Una bomba nucleare è completamente diversa da una tradizionale. Questa differenza la si può notare innanzitutto dalla sua esplosione a forma di fungo. Essa infatti è caratterizzata da una colonna di vapore, ricca di scorie e residui che raggiunge distanze chilometriche. Altri aspetti da notare sono la potenza di calore, l’onda d’urto, il lampo improvviso ad elevatissima intensità, l’impulso elettromagnetico in seguito alla liberazione di cariche elettriche durante l’esplosione, che danno vita ad un campo elettromagnetico e la forte radioattività che rende il luogo colpito pericoloso e inospitale.
Armi nucleari dello Stato russo
Come già detto, tra le armi nucleari posseduti dalla Russia vi sono anche particolari missili. Tra questi vi sono gli Iskander e i Kinzhal e sono schierati dalle forze nucleari russe in corrispondenza della frontiera con l’Ucraina.
I Kinzhal si impiegano per bombardare portaerei, centri di comando e controllo, siti di difesa missilistica e paesi industriali. La loro velocità è pari a dieci volte a quella del suono.
Allerta speciale
Vladimir Putin ha emanato l’ordine di “allerta speciale” per le forze nucleari russe. Questo è avvenuto il quarto giorno di guerra nello Stato dell’Ucraina.
Le forze nucleari russe dispongono di missili balistici intercontinentali sia mobili che fissi, e quindi in silos, e sottomarini lanciamissili (nel gergo, boomer). I primi di questi vengono continuamente tenuti in allerta, così da poterli tempestivamente innescare. I sottomarini lanciamissili, invece, sono allocati nel mare aperto e possono essere attivati anch’essi in qualsiasi momento.
Per sferrare un attacco nucleare, è necessario l’utilizzo delle tre valigette, le cosiddette “Cheget“, e quindi l’approvazione deve essere effettuata da parte dei tre massimi esponenti dello Stato russo:
- il presidente;
- il ministro della Difesa;
- il capo di Stato maggiore.
Nel caso in cui le tre massime autorità confermano la proposta di lancio, dall’emanazione dell’ordine, l’attivazione di un’arma nucleare verrà eseguita in un arco temporale di circa 9-15 minuti.
Studente magistrale di Ingegneria Meccanica 4.0 presso il Dipartimento di Ingegneria Enzo Ferrari, con la passione per l’innovazione tecnologica e le tecnologie abilitanti
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